Barrua Magnum con confezione in legno IGT Isola dei Nuraghi Rosso 2019Agricola Punica

107,00Prezzo web

  • Tipologia

    Vino Rosso

  • Origine

    Narcao (CI)

  • Formato

    1500 ml

  • Abbinamenti

    Cacciagione da Pelo, Cacciagione da Piuma, Carni Rosse, Formaggi Stagionati, Primi Piatti al Tartufo, Secondi al Tartufo

Caratteristiche

  • Nome completo

    Barrua Magnum con confezione in legno IGT Isola dei Nuraghi Rosso 2019 - Agricola Punica

  • Uvaggio

    Merlot, Cabernet Sauvignon, Uve autoctone a bacca rossa

  • Gradazione

    15%

  • Temperatura di servizio

    18-20 °C

Descrizione e abbinamenti

Il Barrua è la versione da 1500 ml del più prestigioso dei vini della cantina Agricola Punica, un IGT Isola dei Nuraghi Rosso proposto con un’elegante confezione in legno. Creatura nata dal genio di Giacomo Tachis, è un vino dove la territorialità e la tradizione sarda si incontrano e si fondono con l’eleganza e la finezza dello spirito francese – ricordiamoci che Tachis, nonostante i natali piemontesi e quella presunta origine sarda che Francesco Cossiga pareva cogliere nel suo cognome, si formò quale enologo nella prestigiosa scuola di Bordeaux, allievo di quel Emile Peynaud acclamato come uno tra i più grandi enologi della storia enologica mondiale.

Barrua Magnum nasce da una selezione di uve autoctone a bacca rossa tipiche del sud-ovest della Sardegna, in blend con una piccola percentuale (15% circa) di cabernet sauvignon e di merlot, da vigneti a cordone speronato allevati sui terreni sabbiosi ricchi di argilla e calcare di Narcao, nel basso Sulcis. Dopo la raccolta manuale, attuata da metà Settembre a metà Ottobre, secondo il grado di maturazione delle differenti cultivar, e la successiva pigiatura, il mosto viene fatto fermentare con le bucce per quindici giorni circa, ad una temperatura compresa tra i 25° e i 30° C in contenitori di acciaio inox, con continui rimontaggi della massa per assicurare un’uniforme ditribuzione dei lieviti e un’ottimale estrazione delle sostanze dalle vinacce. Segue la fermentazione malolattica, che trasformando l’acido malico in lattico conferisce morbidezza al vino, e la maturazione per un anno e mezzo in pregiate barriques di rovere francese, totalmente nuove.

Alla vista Barrua Magnum conserva una smagliante veste rosso rubino intenso ed una grande cosistenza, caratteri questi che fanno pensare ad un vino nel pieno della sua giovinezza e con una lunga vita davanti.

Al naso la potenza olfattiva di Barrua Magnum è accompagnata dalla complessità e finezza del bouquet, che sa di marasca matura e in confettura, di frutta secca e di erbe aromatiche, di legni pregiati e tostatura, spezie dolci come la cannella e la vaniglia e più aromatiche come la noce moscata, di liquirizia e cioccolato: un profilo assai più intenso, definito e sfaccettato rispetto a quello del suo fratello minore, Montessu.

In bocca Barrua Magnum trionfa per morbidezza, controbilanciata da una finissima tannicità, da una buona freschezza e da sapidità. Caldo, intenso e armonioso, conferma pienamente l’impatto olfattivo, con aromi che vanno amplificandosi col passare del tempo.

Barrua Magnum è un grande rosso e, insieme al Turriga e al Terre Brune, altre creature di Tachis, uno tra i più grandi dell’isola per finezza, equilibrio, armonia e persistenza: oltre ad essere un vero e proprio vino da meditazione, specialmente quando si ha avuto l’accortezza di lasciarlo riposare in cantina, letteralmente dimenticandoselo per anni, specie con i millesimi più pregiati come 2010 o 2015, è un vino che sa trovare il proprio abbinamento ideale con i grandi piatti di carne della tradizione culinaria italiana e francese, come il tournedos alla Rossini o il brasato al vino rosso, magari preparato proprio con un Barrua d’annata recente, ma anche con i più prelibati piatti al tartufo, come ravioli al mais con Bagoss e tartufo o il noce di capriolo all’aroma di tartufo!

Agricola Punica

Agricola Punica è uno dei più progetti enologici più avvincenti e di successo sviluppatosi nel nuovo millennio in Sardegna. Nato da un sogno di Giacomo Tachis, si è da subito distinta per la sua personalissima reinterpretazione del principale vitigno del Sulcis Iglesiente, il carignano, riletto alla luce del gusto moderno e grazie al connubio con le principali cultivar a bacca rossa francesi, prime fra tutte il cabernet sauvignon ed il merlot.

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