Bisai IGT Isola dei Nuraghi Bianco Passito 2020Audarya
18,90€Prezzo web
Caratteristiche
Nome completo
Bisai IGT Isola dei Nuraghi Bianco Passito 2020 - Audarya
Uvaggio
Uve autoctone a bacca bianca
Gradazione
13,5%
Temperatura di servizio
12-14 °C
Descrizione e abbinamenti
Il Bisai IGT Isola dei Nuraghi Passito è il vino dolce della cantina Audarya, ottenuto con uno dei più tipici e allo stesso tempo misconosciuti vitigni a bacca bianca del cagliaritano, le cui uve sono state storicamente destinate alla produzione di vini passiti e da meditazione, e fatto maturare esclusivamente in acciaio per preservare al massimo le caratteristiche varietali e del terroir.
I vigneti del Bisai sono siti in località Audarya, poco fuori da Serdiana, e sono allevati ad alberello a spalliera bassa su un terreno calcareo argilloso, capace di conferire al vino finezza e sapidità, con rese bassissime, di circa quaranta quintali per ettaro: per incrementare la dotazione zuccherina degli acini, i grappoli sono tagliati del capo a frutto sul filo portante, in maniera tale da generare un appassimento naturale. La vendemmia, posticipata nel tempo, viene effettuata esclusivamente a mano; una volta effettuata la spremitura, le bucce sono lasciate a macerare nel mosto per un giorno e mezzo, per conferire struttura al vino.
Il suo giallo dorato terso e brillante anticipa profumi fragranti di fiori gialli come la fresia, di miele delicato di lavanda, frutta matura e in confettura come le albicocche e le pere, e sfumature di macchia mediterranea e salmastre.
In bocca Bisai è un passito di piacevole freschezza, caratterizzato da una struttura non troppo espressa e un alcool morigerato che lo rende particolarmente brioso; ciò non depone a sfavore della morbidezza, ben presente. Dolce e sapido allo stesso tempo, si mette in luce per l’equilibrata piacevolezza degli aromi, fini e persistenti.
Bisai è un passito che, rispetto a vini come l’Angialis di Argiolas , l’Amentos Nasco di Sardus Pater o il Latinia della Cantina Sociale di Santadi, simili per vitigno e per terroir, mostra una maggiore agilità di beva, e una certa briosità che lo rende adatto a dolci di media struttura, magari di piccola pasticceria come le pastarelle alla frutta, o a torte alla frutta come la classica crostata di mele, e a pasticceria secca tradizionale non troppo strutturata, come le Capigliette di Oristano, un dolce di mandorle ricoperto di glassa finemente decorata dal cuore morbidissimo, prodotto un tempo dalle suore di clausura dei conventi nascosti all’interno della città, come quello di Santa Chiara, famoso per gli affreschi più antichi di tutta la Sardegna. Oppure, da provare con formaggi grassi come quelli a crosta fiorita…
Audarya
Audarya è la nuova realtà vitivinicola di Serdiana, centro del Parteolla storicamente vocato per la viticoltura: una cantina giovanissima la cui storia, in realtà, come le radici di una vite, affonda nei decenni del secolo scorso e coincide con la storia dei proprietari, la famiglia Pala, viticoltori da tre generazioni, profondi conoscitori della vigna e di questa terra, appassionati interpreti e produttori di vini che si pongono come cristalline riflessioni sui più importanti vitigni sardi, tra cui quelli più rappresentativi del sud della Sardegna, il nuragus e il monica.
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