Seu IGT Valle del Tirso Rosato 2022Cantina Sociale della Vernaccia di Oristano

5,90Prezzo web

  • Tipologia

    Vino Rosato

  • Origine

    Oristano (OR)

  • Formato

    750 ml

  • Abbinamenti

    Antipasti di Terra, Aperitivo, Formaggi Freschi, Molluschi, Pesce, Pizze e Calzoni, Primi Piatti con Verdure, Primi Piatti di Mare, Torte Salate, Uova e Frittate, Vellutate, Zuppe e Minestre

Caratteristiche

  • Nome completo

    Seu IGT Valle del Tirso Rosato 2022 - Cantina Sociale della Vernaccia di Oristano

  • Uvaggio

    Nieddera

  • Gradazione

    13%

  • Temperatura di servizio

    8-10 °C

Descrizione e abbinamenti

Seu è il vino rosato della Cantina Sociale della Vernaccia di Oristano: etichettato come IGT Valle del Tirso Nieddera Rosato, è per l’appunto ottenuto da questo vitigno tipico della zona del Sinis, il nieddera, che per via della sua ricchezza polifenolica (niedda in sardo significa “nera”, riferimento al viola intenso ed impenetrabile di un mosto ricchissimo di carica cromatica), della sua freschezza e della sua minore resa in zuccheri tanto si presta alla vinificazione in rosato. Il nome è un omaggio ad un immacolato tratto di costa della penisola del Sinis, una spiaggia isolata circondata da ettari di  mediterranea da cui prende il nome l’omonima oasi WWF.

Seu nasce da circa venti ettari di vigne allevate dai soci conferitori a spalliera e a guyot nelle piane sabbiose riche di argille limose di natura alluvionale tra la foce del Tirso ed il Sinis, formatesi nei secoli a causa dallo straripare e conseguente ritirarsi del fiume durante la stagione delle piene: questo contesto pedoclimatico si è dimostrato perfetto per questo vitigno. Le uve vengono raccolte quando ancora vi è una discreta presenza di acidità, e trasportate in cantina, sono sottoposte a vinificazione in bianco: la dotazione polifenolica di questo vitigno è tale che per dare colore al mosto non vi è bisogno di macerazione delle bucce nel mosto. Pressatura soffice, quindi, e il mosto fiore viene avviato a fermentazione alcolica in contenitori di acciaio inox a basse temperature, per preservare le doti di freschezza di frutto. Una volta conclusa la fermentazione alcolica, Seu matura per qualche mese sempre in acciaio, a contatto con le fecce nobili, al fine di incrementare struttura e intensità di aromi: segue un breve affinamento in vetro prima della messa in commercio.

Il suo è un colore rosa cerasuolo, vivo, trasparente e luminoso.

Al naso Seu dimostra sentori fini e piacevoli che richiamano piccoli boccioli di rosa, piccoli frutti a bacca rossa come le fragoline ed i lamponi, qualche sensazione di succo di una bella pesca noce e qualche sensazione erbacea e iodata.

In bocca Seu è un rosato fresco e soprattutto sapido – il territorio che lo ha generato è battuto da venti di maestrale e da brezze spiranti dal mare che non mancano di irrorarlo di sali marini – dal sorso scorrevole, piacevolissimo negli aromi.

Seu, come Nieddera Rosé di Contini, è costante nelle tavole oristanesi e sui banconi dei bar, dove all’aperitivo si degusta fresco, in un flutino talvolta colmato da due cubetti di ghiaccio, accompagnato da patatine fritte e arachidi. Volendo sforzarsi un po’ potremmo accostarvi delle fette di pane nero con della grassissima pancetta coppata, o dei muffin con piselli e prosciutto. A tavolasi accosterà perfettamente ad antipasti di mare come gamberi saltati con pomodorini e rosmarino o vegetariani come le frittelle di zucchine, primi come insalata di riso, gamberetti e mele verdi o secondi di mare come la tracina al limone.

Cantina Sociale della Vernaccia di Oristano

Nata nel 1953, la Cantina Sociale della Vernaccia di Oristano è la principale cooperativa dell’oristanese, che riunisce la gran parte dei produttori arborensi. Il territorio in cui si operano i conferitori è quello del Sinis e della bassa valle del Tirso: i vigneti si estendono dunque dai terreni sabbiosi ricchi di sali più vicini alle coste del Sinis, rinfrescati dallebrezze cariche di aromi marini che spirano dal Golfo di Oristano, a quelli più interni fertili per gli straripamenti del Tirso ripetutisi sino a pochi decenni fa, caratterizzati da limi e argille miste a frazioni sabbiose. Protagonisti di questa zona sono due vitigni autoctoni, il Vernaccia e il Nieddera.  

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