Binzamanna
Binzamanna è una piccola realtà nata nel 2001 grazie a Sara Spanu e a suo marito Walter, giovanissimi vigneron che hanno creduto in un territorio, quello di Martis, un tempo fiorito di vigne, dal grande potenziale, e nei suoi vitigni tipici. Giungendo a conquistare, con il trascorrere degli anni, importanti riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale.
La storia di Binzamanna inizia ufficialmente nel 2001 quando Sara Spanu, proprietaria e donna simbolo dell’azienda, fonda assieme a suo marito Walter la cantina non solo con lo scopo di produrre buoni vini, ma con l’intento assai più nobile di recuperare le vigne storiche in un territorio, quello di Martis – piccolo centro dell’Anglona – dove la viticoltura ha vissuto un momento difficile fin dal secondo dopoguerra, quando i vigneti iniziarono ad essere abbandonati e poi espiantati, fenomeno che al suo culmine portò alla chiusura della locale cantina cooperativa e alla consequenziale perdita in loco dei vitigni autoctoni, come il cagnulari e il muristellu (bovale sardo), un tempo assai diffusi.
Storica regione della Sardegna, l’Anglona è posta qualche decina di chilometri a nordest da Sassari, al confine con la Gallura. Affacciata sul Golfo dell’Asinara, appare come costituita da altipiani di natura vulcanica e calcarea, adagiati su una piattaforma di natura tufacea originatisi nel Miocene. Un terroir, quello su cui lavora Binzamanna, ricco perciò di elementi minerali, impreziosito dalla presenza del calcare che tanta importanza ha per la produzione di bianchi fini e sapidi. A tutto questo si somma il particolare microclima, contraddistinto da buone escursioni termiche e reso più mite, durante l’inverno, sia dalla vicina presenza del mare, sia dalla presenza di numerosi corsi d’acqua.
I vigneti di Binzamanna sorgono nelle campagne intorno a Martis e sono allevati a guyot e a cordone speronato, con densità d’impianto inferiore ai cinquemila ceppi per ettaro.
Ad oggi Binzamanna è una realtà ben avviata, forte della produzione sia di vini bianchi sia di vini rossi, da quelli più semplici, da monovitigno vinificati in acciaio – come Ares e Rentiles – a quelli più strutturati, seppur vinificati solo in acciaio, come lo Spanu, sapiente blend di cagnulari e bovale sardo, austero e molto rappresentativo della tradizione sarda e il Ligeja, vendemmia tardiva di vermentino elaborato sia in acciaio sia in legno, sino a quelli più importanti, come il Nuraghe Sas Molas, vendemmia tardiva di cannonau, Carrucana, piacevole reinterpretazione del cagnulari, e Sas Piras, cagnulari in purezza di grande importanza, questi ultimi fatti evolvere in tonneaux.