Canneddu
La Cantina Canneddu è una delle più giovani e promettenti realtà vitivinicole sarde. Nata solo nel 2015 dall’intraprendenza di Marco Canneddu e della sua famiglia, è una cantina volta alla valorizzazione dei vitigni tipici della Barbagia ed in particolare di Mamoiada – il cannonau e la grannazza – e tesa ad una viticoltura di tipo biologico, attenta alle istanze della moderna enologia e dell’attuale consumo di vino senza trascurare la grande tradizione enologica mamoiadina. Come dimostra Zibbo, prima etichetta dell’azienda, già pluripremiata in diversi concorsi a carattere regionale ed internazionale.
La Cantina Canneddu è una delle più giovani realtà vitivinicole del territorio sardo: un’azienda nata nel 2015 dal desiderio di Marco, giovane laureato in Enologia e Viticoltura all’Università di Oristano, di trasformare la sua passione ed il frutto dei suoi studi e delle sue ricerche nella propria professione. Un sogno nato e cresciuto in poco tempo grazie anche all’aiuto dato a Marco dalla sua famiglia, proprietaria di un rigoglioso vigneto a Mamoiada, nel cuore della Barbagia di Ollollai.
Un’azienda a conduzione familiare, dunque, la cui genesi può essere individuata nel momento in cui Tonino, padre di Marco, eredita un vigneto dai suoceri Gonario ed Antonietta. Mamoiada, dei centri legati alla vitivinicoltura in Sardegna, è quello che vanta i vigneti più alti: in paese quasi tutti si dedicano alla vinificazione e così anche Tonino inizia dilettarsi in questa nobile arte, producendo vini per uso domestico, da degustare con gli amici nei momenti di convivialità. Il salto in avanti giunge quando Marco decide di trasformare la propria passione in una professione, iscrivendosi alla facoltà di enologia di Oristano e laureandosi in breve tempo. Nasce il progetto di realizzare una vera e propria cantina: la madre di Marco, Anna, cede l’azienda commerciale che da anni portava avanti in paese e, assieme alla figlia Grazia, laureata in Giurisprudenza, si concentra sulla parte commerciale ed amministrativa, mentre padre e figlio si occupano del vigneto e della conduzione della cantina.
Una proprietà, quella della famiglia Canneddu, contraddistinta da due ettari di vigneto posta su una collina tra i 650 e gli 800 metri nelle campagne di Mamoiada, su un terreno da disfacimento granitico. Una serie ordinata di filari di cannonau, vecchi alberelli la cui età oscilla tra i sessanta e gli ottanta anni, in grado di produrre non più di quaranta quintali di uva per ettaro: una resa molto bassa, capace dunque di assicurare un frutto ricco di sostanza e di regalare quindi un vino ricco di struttura, come da tradizione in queste lande. Marco e Tonino lavorano questa vigna secondo i dettami dell’agricoltura biologica: aratura fatta con i buoi, l’unico mezzo in grado di districarsi tra gli stretti filari, che smuovono con gli zoccoli le zolle e provvedono ad una naturale concimazione, e massimo due trattamenti all’anno con zolfo e rame. L’altitudine, il sole ed il vento fanno il resto, aiutando a tenere lontano le malattie e assicurando una perfetta maturazioen delle uve.
In cantina, Marco e Tonino usano solo i lieviti autoctoni, quelli serbati dalla pruina degli acini: il territorio parla non solo attraverso il frutto ma anche attraverso gli agenti della fermentazione. Si procede ancora con le follature manuali, come nella tradizione, e la maturazione del vino viene attuata in vecchi tonneaux, capaci di arricchire il prodotto senza alterarne estremamente il carattere tradizionale. Una volta conlcusa la maturazione, l’affinamento in vetro dura poco più di un mese: ciascuna delle operazioni in cantina, anche la tappatura e l’apposizione delle etichette, è attuata manualmente.