Cantina Sociale di Calasetta
Calasetta è uno dei borghi più pittoreschi del sud della Sardegna: abbaglianti di luce, i suoi muri bianchi candidi e i viottoli stretti che sboccano sul mare ne tradiscono l’origine marinara, dovuta nel diciottesimo secolo ai pescatori tabarkini che qui si trasferirono dalla vicina Carloforte, centro sull’isola di San Pietro, e che diedero al nuovo borgo il nome diCalaseda, forse in riferimento alla seta naturale prodotta dalle nacchere, i grossi molluschi bivalvi tipici delle foreste di poseidonia dei fondali sabbiosi della costa sarda. Qui, nel 1932, tredici viticoltori fondarono una piccola cooperativa, una delle prime dell’isola; a distanza di ottant’anni, la Cantina Sociale di Calasetta è un importante consorzio di circa trecento conferitori, produttori di vini di grandissima qualità.
Il carignano è l’uva principale di questa zona, cultivar che troviamo anche nel meridione francese, con il nome di carignan, ma che nel Sulcis Iglesiente sembra aver trovato la propria patria d’elezione, elaborata quasi sempre in purezza per regalare vini morbidi e corposi, ricchi di sapidità e quindi capaci di sfidare gli anni.
Tali doti derivano dal particolare terroir che questa parte di Sardegna vanta, e in particolare l’isola di Sant’Antioco: terreni sabbiosi, capaci perciò di tenere lontana la fillossera e permettere quindi la viticoltura a piede franco, con ceppi nodosi che spesso raggiungono il secolo d’età. A ciò si aggiunge lo speciale microclima, con giornate calde e secche battute spesso dai venti freschi di maestrale e vivificate, la sera, dalle brezze spiranti dal mare tronfie di sali minerali, e le tecniche di allevamento, prediligenti l’alberello basso, capace di proteggere le uve dal sole cocente e allo stesso tempo assicurare concentrazione di sostanza negli acini.