Audarya
Audarya è la nuova realtà vitivinicola di Serdiana, centro del Parteolla storicamente vocato per la viticoltura: una cantina giovanissima la cui storia, in realtà, come le radici di una vite, affonda nei decenni del secolo scorso e coincide con la storia dei proprietari, la famiglia Pala, viticoltori da tre generazioni, profondi conoscitori della vigna e di questa terra, appassionati interpreti e produttori di vini che si pongono come cristalline riflessioni sui più importanti vitigni sardi, tra cui quelli più rappresentativi del sud della Sardegna, il nuragus e il monica.
Santa Maria di Sibiola è un’amena chiesetta romanica a due navate costruita nel 1125 e racchiusa dalle campagne di Serdiana, nella piana del Campidano, a poca distanza dallo stagno di Su Stani Saliu, popolato dai fenicotteri rosa e dai cavalieri d’Italia. Questa cornice storico-ambientale fa da sfondo ai vigneti della cantina Audarya, splendida tenuta nelle campagne tra Serdiana e Ussana, in provincia di Cagliari, di recentissima istituzione.
Enrico Pala e i suoi figli, Salvatore e Nicoletta, sono l’anima di questa azienda: rappresentanti di una delle più importanti e longeve famiglie di viticoltori della Sardegna– tre generazioni – nel 2015 pongono le basi per lo sviluppo della cantina Audarya, le cui profonde radici affondano nel ricco terreno di un secolo di attività vitivinicola.
Audarya, che per una singolare coincidenza in sanscrito significa “nobiltà d’animo”, riprende nel nome il toponimo di una delle quattro tenute aziendali – oltre Audarya abbiamo Acquasassa, Is Crabilis e Su Stani Saliu. In totale trentacinque ettari di vigneti: questi sono per lo più a spalliera, su terreni di natura argillosa e calcareo sabbiosa, e le varietà allevate sono quelle più tipiche di questa parte della Sardegna: il cannonau e il vermentino, senza dubbio, ma anche il bovale sardo, da cui è prodotto il Nuracada, il monica – antica varietà a bacca rossa, il cui nome deriva dalle comunità religiose che ne diffusero la presenza sin da epoca medievale – e il nuragus, varietà a bacca bianca molto produttiva, di probabile origine fenicio-punica.
La cantina Audarya è uno splendido edificio circondato da un loggiato e caratterizzato da grandi vetrate che guardano ai vigneti, all’interno del quale, oltre agli apparati di produzione, sono conservati gli antichi strumenti con cui un secolo fa si produceva il vino, come il grande torchio. I vini prodotti sono elaborati per lo più in acciaio, ma è in programma l’uscita di un rosso maturato in barrique di rovere francese, a base bovale.